Comprendere
La Vita è un continuo divenire, un movimento senza fine, un’onda con i suoi picchi in ascesa e in discesa.
È molto semplice accettare i momenti in cui ci sentiamo al picco più alto, molto più difficile accettare i picchi verso il basso.
E intanto, sono proprio questi i momenti che ci danno un nuovo slancio per andare oltre i nostri limiti e sperimentare il nuovo.
Nell’affrontare una situazione di difficoltà all’interno di un processo di trasformazione, quando si rimane agganciati al passato, non è difficile entrare in una spirale di eventi negativi, riattivando tutte le malsane consuetudini di reazione (fuga, dipendenze, panico, rabbia, violenza etc.).
Quello che accade a livello vibrazionale è che le frequenze si abbassano ed in questo stato è davvero difficile ricordarsi di essere un’anima illimitata, con la capacità di cambiare la realtà; anzi, queste frequenze attirano esperienze nella stessa frequenza vibrazionale ed allora è facile sprofondare sempre più in basso, se non si corre ai ripari comprendendo, accettando, perdonando e trascendendo.
A questo si aggiunge anche la tendenza della mente ad etichettare e a cristallizzare le esperienze come cattive, sbagliate o dolorose, associando poi l’identità a quelle etichette. Per cui si diventa in fretta cattivi, sbagliati o sofferenti. Poiché non è piacevole da sopportare, si usa tutta la forza di volontà per sottrarsi all’esperienza che si sta vivendo e così la vita subisce una brusca frenata.
Una bassa vibrazione personale blocca la realtà della nostra anima e ci si sente così depressi e senza via d’uscita.
Alcune persone pensano che aggrapparsi alle cose le renda più forti,ma a volte si necessita di più forza per lasciare andare che per trattenere.
Hermann Hesse
Ci si può ritrovare bloccati in molti modi:
1) Quando un ciclo di crescita è completato, ma non ci si accorge di questo e ci si ostina a permanere in una situazione nonostante le difficoltà e gli ostacoli.
Questo può accadere in una relazione o nella propria occupazione. Se non si riesce a comprenderlo, sarà la vita stessa a decidere per noi e allora se ancora si tenta di procedere nella stessa direzione, è molto facile che ci si senta rifiutati o si avverta un senso di fallimento.
2) Quando ci si trova fuori sincronia con il proprio ciclo di crescita. O perché ci si lamenta di quello che si ha, o costringendo qualcosa ad avvenire prima del suo tempo o mantenendo qualcosa che invece intende dissolversi.
La lamentela blocca il processo di materializzazione, e questo blocca l’onda di vita. Ciò che si vive oggi è sempre il risultato di ciò che si è messo in cantiere ieri. Per questo è importante prestare attenzione ai propri pensieri. Tutto ciò che si sperimenta è sempre ciò che scaturisce dalla propria vibrazione personale.
3) Quando un’esperienza attiva il ricordo di una precedente esperienza negativa. La situazione in cui un’esperienza attuale scatena un ricordo doloroso e ci si teletrasporta automaticamente in un passato di sofferenza.
Piuttosto che osservare il presente, in questo caso ci si lascia andare a comportamenti di fuga o lotta dettati sempre dalla paura e si finisce col sentirsi sopraffatti, distratti, disorientati, depressi, vittimizzati.
4) Quando si parla di ciò che non è, di ciò che non è ancora accaduto, di ciò che potrebbe non essere mai, di ciò che non piace, di ciò che non si fa, di ciò che non si è. In tutti questi casi la mente si dedica a realtà inesistenti o vuote e quindi si sta materializzando il nulla. Il flusso della vita è bloccato perché non può muoversi senza la presenza consapevole. Per vivere qualcosa di reale, la mente deve essere centrata nel corpo. Se la mente è concentrata su una cosa negativa, sul vuoto o sulla mancanza, il corpo avverte una sorta di costernazione, perché esso invece è presente e pronto a muoversi. Quindi la sensazione è come una lacuna interiore, che porta allo scoraggiamento.
5) Quando si proietta la mente e l’energia nella vita di altri, in altri luoghi e tempi, o in realtà fittizie. Anche in questo caso vi è una forte disconnessione tra mente e corpo e quindi l’anima non può dare istruzioni e informazioni.
Dato che “in casa non c’è nessuno” il subconscio assumerà il comando e reagirà automaticamente alle situazioni come ha fatto in passato. Ma ciò che andava bene in passato non è detto che vada bene ancora e soprattutto ciò che è perfetto per un essere non è detto che sia utile per un altro.
6) Quando si rimane troppo attaccati alle proprie creazioni, abitudini, definizioni e identità.
Si possono trattenere credenze, schemi mentali, bugie, beni materiali, o ci si può trattenere dall’esprimere la propria verità; oppure si possono trattenere rancore, risentimento, un’ingiustizia. Si può anche trattenere il respiro, tentando di tener sotto controllo una situazione. Ogni volta che si contrae la propria energia, il flusso rallenta e si abbassa la frequenza. Spesso il trattenere può sfociare in ossessioni o fissazioni.
7) Quando si è troppo esauriti per troppa negatività, conflitto e caparbietà.
Più è alto lo stress, più l’energia viene dispersa e quindi è anche impossibile usarla per creare il nuovo. Quando la consapevolezza è offuscata, le emozioni si fanno apatiche e il corpo diventa letargico. Per cui anche in questo caso è impossibile cavalcare l’onda.
Mamma diceva sempre:
devi gettare il passato dietro di te,
prima di andare avanti.
FORREST GUMP
Ognuno di questi blocchi è sostenuto da una paura.
Ma qual è il meccanismo profondo che sta alla base di ogni paura?
L’essere separati da sé stessi, dal vero Sé, dal momento presente.
La condizione psicologica di paura è separata da ogni pericolo immediato, vero e concreto; questa paura è sempre di qualcosa che potrebbe accadere, ma che è solo nella mente e non nel presente. È così che la paura diviene nervosismo, ansia, fobia, terrore, panico.
Quanto più ci si identifica nella mente, tanto più l’ego gestisce la vita. L’ego è vulnerabile e insicuro e si sente sempre minacciato; per questo motivo elabora i più raffinati sistemi di difesa.
La verità è che tutte le paure fanno riferimento ad un’unica grande paura dell’ego che è la sua morte, il suo annullamento.
Non che questa corrisponda ad una reale morte fisica, perché a volte per l’ego anche avere successo o essere troppo visibili, può voler dire morire!
La mente tende sempre a negare il “Qui ed Ora”, perché si alterna tra l’identità del passato e la salvezza del futuro, ma non sa che entrambi sono illusioni.
Quindi una chiave è quella di porre fine all’illusione del tempo.
Passato e futuro sono solo diverse percezioni della realtà.
L’unica realtà è ORA, QUI, nel corpo dove l’anima risiede , in questo momento, nel proprio cuore, nella totalità del proprio Essere.
Ogni aggrapparsi al passato, perfino al contenuto,
piacevole o spiacevole, dell’istante appena trascorso,
è come soffocare in confronto all’apertura
dell’entrare consapevole
nel presente di un singolo momento.