Salute e benessere, Yoga

I Tesori dell’Asana

Il termine Asana significa letteralmente “sedile” o “posizione seduta”, dalla radice sanscrita “as”, (sedersi, stare seduti), ma viene in genere inteso semplicemente come “posizione”.

Etimologicamente il termine sembra fare riferimento alle posizioni sedute, indicate per la pratica della meditazione. L’estensione del suo uso, a comprendere anche altre pratiche in cui è previsto il mantenimento del corpo in posizioni diverse da quella seduta, sarebbe da attribuirsi ad una successiva interpretazione, per cui il termine è passato ad indicare una postura corporea che contribuisce alla stabilità fisica e mentale generando un senso di forza, benessere e di armonia.

Personalmente amo molto una definizione data da DeepaK Chopra medico ayurvedico e cioè che: “l’Asana è per l’anima il modo di trovare un sedile comodo nel corpo”.

Asana, in ogni caso, è molto più che una comune “posizione”.
Ciò che distingue l’Asana da una posizione qualsiasi è senza dubbio l’atteggiamento mentale.

Anche se è quasi impossibile fermare del tutto il pensiero, è preferibile durante l’esecuzione dell’Asana, mantenere la consapevolezza solo sul corpo ed in particolare essere consapevoli del proprio respiro.

Un Asana non è neanche un semplice esercizio fisico. In genere un esercizio fisico presuppone anche un movimento, a volte anche rapido e forzato, mentre gli Asana, al contrario, sono prevalentemente statici: di norma non sono quindi previste ripetizioni, né tensione, né affaticamento muscolare.

Patanjali nello Yoga Sutra, dà una definizione, sempre condivisibile, di quali siano le caratteristiche di un Asana, le modalità della pratica e gli effetti che possono essere ottenuti applicando questi principi.
Un Asana deve essere prima di tutto “stabile e gradevole“. Questa definizione interessa sia l’ambito fisico che quello psichico. Infatti è necessaria una precisa condizione mentale e fisica con cui porsi in posizione, raggiungendo un rilassamento muscolare completo, un respiro profondo e regolare, associato a un battito cardiaco naturale, simile alla condizione di riposo, e una completa attenzione della mente, ferma e concentrata sul corpo e sul respiro.

Il praticante dovrà percepire la riduzione dello sforzo in seguito ad una progressiva riduzione ed eliminazione di ogni tensione o contrazione che non siano funzionali al mantenimento della posizione assunta; quindi l’Asana va mantenuto con il minor sforzo possibile, tenendo decontratti tutti gli altri muscoli che non intervengano direttamente nella postura, e utilizzando il minor numero di fibre muscolari necessarie, allo scopo di lasciar agire i sistemi di autoregolazione muscolare.

Respirando poi in maniera fluida e calma, si tenderà a stabilire un equilibrio tra le forze elastiche (a livello dei muscoli e dei legamenti allungati) e l’azione muscolare.

Anche lo scioglimento dalla posizione dovrà essere lento, graduale, uniforme, senza scatti, dolce e privo di sforzo.

Il progresso nella padronanza dell’ Asana dipende proprio dall’ascolto attento e consapevole  delle sensazioni e delle attività del mondo interno, e dalla conseguente acquisizione di una più piena consapevolezza del corpo.

Negli Asana è richiesto un allenamento specifico tanto sul piano fisico tanto su quello mentale. La pratica degli Asana purifica il corpo, lo rinforza, riduce le tensioni, conduce a un superamento dei conflitti. I movimenti, lenti, ben controllati abbinati alla respirazione corretta, spingono la mente a mantenersi vigile, attenta a concentrarsi sull’azione, senza perdersi in distrazioni. Inoltre la concentrazione rende la posizione meno faticosa mentre l’allenamento rende la concentrazione più efficiente.

I concetti di prestazione o competizione possono essere dimenticati del tutto.

  • Alcuni Asana potenziano il tono muscolare, mentre altri esercitano un’azione di allungamento sulla muscolatura. Il corpo diventa quindi più resistente, il giusto tono muscolare migliora anche la postura. Inoltre la piena attività muscolare è strettamente connessa con una più efficace funzionalità cardiaca e circolatoria, e quindi con una migliore nutrizione dei tessuti e una migliore ossigenazione: tutto ciò si traduce in uno stato di benessere generale ed una più efficiente capacità di rispondere allo stress.
  • L’allungamento muscolare migliora la mobilità delle articolazioni, rendendo il corpo più flessibile.
  • Mentre il corpo fisico diviene più flessibile, anche la mente diviene più elastica.
  • La circolazione attorno alle articolazioni aumenta, l’apporto di nutrimento ai tessuti articolari viene incrementato e le sostanze di rifiuto vengono efficacemente eliminate. Ciò previene l’irrigidimento e l’invecchiamento dei tessuti muscolari e articolari.
  • Il sistema cardiovascolare viene fortemente richiamato a drenare tutti i tessuti, favorendo l’afflusso e il reflusso di sangue. In questo modo tutto il corpo viene disintossicato e purificato.
  • In più ogni Asana ha un’azione specifica su alcuni organi interni e riporta l’equilibrio al sistema nervoso centrale e vegetativo.
  • Durante il mantenimento di alcune posizioni si verifica un aumento della pressione interna e dell’afflusso di sangue a livello viscerale che quindi tonificano e mantengono in buona salute gli organi interni presenti in quella zona.
  • nervi vengono tonificati e ricevono un migliore apporto di sostanze nutritive.
  • Se anche il sistema nervoso ortosimpatico è equilibrato e sano, gli organi interni ottengono il massimo dei benefici.
  • Tutto il sistema endocrino viene adeguatamente stimolato e riequilibrato, grazie all’azione specifica di alcune posture sulle ghiandole principali.

È bene comunque ricordare che le tecniche dello Yoga hanno lo scopo di “controllare” e  purificare il sistema nervoso, perché l’Energia possa fluire nel corpo, più che mirare ad aumentare la forza e la massa muscolare.

Un altro effetto da sottolineare, derivante dalla consapevolezza e dalla concentrazione nella pratica, è l’affinamento della capacità di percezione del corpo e delle sue sensazioni.

Proprio in virtù dell’ascolto che si pone verso il proprio veicolo fisico, è possibile che il corpo ne approfitti per portare in superficie messaggi, sotto forma di fastidi, tensioni, bruciori che segnalano sempre qualche aspetto della propria vita da correggere o guarire.

Detto tutto questo…non resta che sperimentare.

Ananda! 

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